Sul maphorion (manto femminile usato a Bisanzio) di Maria vediamo tre stelle rappresentate come teste d'angelo, insieme a nuvole stilizzate. Davanti al seno una montagna, una scala nella mano destra, un arcobaleno sopra di essa: sono tutti simboli mariani. La scala, di cui parla l’inno (Akathistos, 3), ci ricorda che, attraverso Maria, l’Eterno si fa uomo, rinviando anche alla scala di Giacobbe (Gn 28,10-17). L'arcobaleno rappresenta l'alleanza tra cielo e terra (Gn 9,8-17) e Maria, con il suo 'Fiat' (Lc 1,38), dà il via all’inizio della Nuova Alleanza. Le nuvole sono segno di Teofania (Is 19,1) e la Vergine, detta 'riparo del mondo più ampio che nube' (Akathistos, 11), è anche descritta come 'Πλατυτέρα τῶν Ουρανῶν', 'Più spaziosa dei cieli'. La montagna rimanda alla 'pietra tagliata senza mani' (Dn 2,34.45) e, nell'ortodossia, rappresenta il concepimento 'senza conoscere uomo'. Le stelle, infine, rappresentano tradizionalmente la verginità perpetua di Maria prima, durante e dopo il parto.

«Dio mandò il suo Figlio, nato da donna».

Gal 4,4